Arcidosso
Il paese e la sua storia
È uno dei principali Paesi amiatini, dotato di una fiorente economia turistica e commerciale e di pregevoli opere d’arte.
Arcidosso sorge alle pendici del versante occidentale del Monte Amiata, ai margini dei grandi boschi che salgono sino alla vetta del monte. Per la sua vastita’, il territorio comunale appare caratterizzato da aree molto varie tra di loro: si va dalla parte alta della montagna (1600 metri circa) alle vallate che gradualmente scendono verso la Maremma. Il territorio e’ per gran parte coperto da foreste di faggi e di castagni, questi ultimi in particolare svolgono da sempre un ruolo importante per l’economia e la gastronomia del paese. Mano a mano che scendiamo di altezza possiamo incontrare anche vaste aree coperte da ulivi e vigneti. Proprio da i vigneti di questa area si ricava il vino DOC Montecucco. Parte del territorio e’ occupata dai rilievi pietrosi che salgono tutto intorno al Monte Labbro fino a raggiungerne la cima, sulla quale si trova la Torre fatta costruire da Davide Lazzaretti. Il Monte Labbro costituisce un punto panoramico di inimmaginabile bellezza dal quale, nelle giornate piu’ limpide e’ possibile osservare: ad est la catena degli Appennini Centrali, a sud il Lago di Bolsena e gran parte del Lazio, ad ovest la costa maremmana l’Isola del Giglio d’Elba e delle volte la Corsica, a nord tutta la campagna toscana fino a Siena ed oltre.
Il centro storico si sviluppa sui fianchi dell’altura dominata dal castello, imponente struttura recentemente ristrutturata
STORIA
Il nome Arcidosso si trova la prima volta in un documento dell’860 relativo ad alcune case e poderi di proprieta’ dell’Abbazia di San Salvatore. Il nome deriva probabilmente dal nome latino Arx e Dossum (Fortezza sul dosso ) Successivamente nel 1121 si trova nei possessi della famiglia degli Aldobrandeschi e vi rimane sino al 1274. Caduto nelle mani dei conti Sforza di Santa Fiora il borgo fortificato assolve al ruolo di difesa contro le mire espansionistiche della Repubblica di Siena. Nel 1331, dopo un lungo assedio, i senesi espugnano il castello con le truppe guidate capitano Guidoriccio da Fogliano.
L’anno seguente Siena risarci’ gli Aldobrandeschi per la perdita subita con la somma di 10.000 fiorini d’oro. Da quel momento Arcidosso segui le sorti della repubblica senese. Tra il 1347 e il 1348 divenne sede di vicariato.Nella seconda meta’ del XVI secolo diviene il piu’ importante centro amministrativo dell’Amiata, ruolo che mantiene anche sotto la dominazione francese (1803-1814) quale ‘capoluogo di cantone’.
Con la nascita dello Stato Unitario Italiano viene eletto al ruolo di ‘prefettura’.Si e’ formato nei suoi confi’ni attuali nel 1776, inglobando il territorio delle frazioni di Stribugliano e di Montelaterone. Il territorio del comune di Arcidosso, si estende per 93,39 kmq in una zona montuosa posta tra le pendici occidentali del Monte Amiata e il versante settentrionale del Monte Labbro, dove David Lazzaretti, nella seconda meta’ dell’ottocento, organizzo’ una comunita’ religioso – sociale. e tra le valli dei fiumi Zancona e Ente.Il Capoluogo e raggiunge i 661 metri s.l.m. e dista 60 Km da Grosseto, 75 da Siena, 180 da Roma.Le frazioni del comune sono: Bagnoli, Macchie, Montelaterone, Salaiola, San Lorenzo, Stribugliano, Zancona e rappresen ta un rilevante centro amministrativo e culturale della montagna amiatina.
Di particolare interesse vicino alla frazione di Montelaterone, caratteristico borgo medievale con rocca, sorge la Pieve di Santa Maria in Lamula, pregevole esempio di architettura romanica, il cui interno custodisce notevoli elementi decorativi (capitelli, portali, archi) ed una statua lignea di Madonna col Bambino.
Come altri castelli dell’Amiata, il territorio di Arcidosso risulta essere coltivato gia’ dal l tardo Medioevo, con presenza di orti, di vigneti e, nei secoli successivi, di oliveti e frutteti.Importanza primaria risultavano la raccolta delle castagne e del legname, mentre la pastorizia dava vita a una serie di lavorazioni connesse: la preparazione di carni salate e formaggi, la tosatura e la trasformazione della lana, la conciatura delle pelli.