Seggiano
Il paese e la sua storia
Il paese è composto di due borgate, risalenti entrambe al XII secolo: Seggiano vecchio e nuovo. La chiesa prepositura e pieve di San Bartolommeo ed il suo campanile romanico, caratterizza il profilo del borgo che domina le vallate del fiume Ente e del Vivo ed e’ immerso in oliveti secolari e selve di grandiosi castagni.
Una cultivar autoctona, detta olivastra seggianese, produce un olio monovarietale particolarmente delicato che ha ottenuto il riconoscimento DOC.
Nell’antico convento del colombaio, di cui resano solo tracce nella rocca, prego’ a lungo San Bernardino da Siena.
Dalla frazione della Marsiliana, si accede agli impianti sciistici dell’Amiata.
STORIA
Il borgo viene creato quale possedimento dell’Abazzia di San Salvadore, di ciò esistono molti documenti storici, il piu’ antico dei quali riporta la data del 858.
Il Castello solo nel 1248 fu ceduto alla Repubblica di Siena.
Per lungo tempo il castello di Seggiano, unito a quello di Potentino e di Monte Giovi, faranno parte del Comune di Casteldelpiano, fino a che, negli anni 60 riottiene l’autonomia comunale
LA RICCHEZZA DELLE ACQUE
La contrada abbonda di acque perenni; fra le quali a grecale il Vivo a settentrione l’Ansedonia, a ponente la fiumana dell’Ente, a libeccio il Zancona, a ostro il Chioca ne rasentano i confini.
All’interno del terriotorio comunale, che dall’Orcia raggiunge i 1738 metri della vetta Amiata, condivisa con le comunità di Casteldelpiano, Arcidosso e Abbadia San Salvatore, nascono e precipitosi discendono la Montagna i torrenti Vetra, Ormina, Bugnano, Verna e il fosso de’ Cani; i quali dopo essersi riuniti al Vivo vanno a gettarsi nell’Ente.