La Sorgente Ermicciolo
Località Ermicciolo, Vivo d’Orcia
Parco Vivo si trova a Vivo d’Orcia, sul Monte Amiata, in un bosco di faggi e castagni dove sgorgano le sorgenti visitabili dell’Ermicciolo, a pochi metri dalla Chiesa omonima fondata da San Romualdo nell’XI secolo. A pochi metri dal parcheggio, c’è un’area picnic attrezzata con bracieri e numerosi percorsi di trekking adatti a tutte le età, totalmente immersi nella natura.

Foto di Sara Cencetti
Parco Vivo è una Cooperativa di Comunità che nasce dalla volontà di valorizzare gli aspetti naturalistici, storici e culturali del paese di montagna Vivo d’Orcia, partendo da una profonda conoscenza del territorio.
Dalla visita delle sorgenti del Monte Amiata e di tutti gli ambienti che si sono sviluppati intorno a questo circuito, vogliamo riavvicinare la popolazione alla conoscenza di questa cultura storica. La nostra ambizione è raggiungere un pubblico più ampio, con la costruzione di servizi al turismo di carattere ludico educativo.

Foto di Sara Cencetti
Ai lati opposti del maestoso Monte Amiata si trovano le due sorgenti visitabili: Ermicciolo a Vivo d’Orcia, nel Parco della Val d’Orcia, Patrimonio UNESCO, e Santa Fiora, nel Parco della Peschiera, ed è qui che AdF, gestore del Servizio Idrico Integrato, capta la buonissima acqua potabile che approvvigiona gran parte delle province di Siena, Grosseto e l’alto Lazio.
L’interesse per questi luoghi è testimoniato anche dal crescente numero di visitatori, che nel 2024 si sono recati in visita alle sorgenti del Monte Amiata e al Museo dell’Acqua di AdF raggiungendo la cifra dei 4.231 visitatori, oltre mille in più rispetto al 2023, dei quali oltre il 30% è rappresentato dagli alunni delle scuole.
La grande partecipazione delle nuove generazioni è anche frutto dell’impegno che AdF ha rivolto negli ultimi anni ai progetti educativi e al rapporto con gli istituti scolastici del territorio, insieme ai Comuni soci. Un impegno che si è concretizzato anche con l’apertura, nel dicembre 2022, del Museo dell’Acqua al Vivo d’Orcia.

Foto di Sara Cencetti
La Sorgente dell’Emicciolo è immersa nel bosco di Vivo d’Orcia a pochi metri dalla Chiesa dell’Ermicciolo, si trova alla fine di una breve galleria lunga circa 80 metri, dove il contatto con l’acqua è diretto e nessuna barriera separa il visitatore dalla forza impetuosa dell’acqua che esce dalla roccia. Quella di Santa Fiora, sorge a poche decine di metri dalla Peschiera e quindi dal borgo storico che fa parte dei Borghi più belli d’Italia, apre i cancelli alla sorgente più lunga della montagna: una galleria di 620 metri che segue prima una lunga tubatura, poi il corso dell’acqua captata dalla montagna e protetta da delle vetrate. La galleria che si percorre conduce ad uno spettacolo unico: la fuoriuscita di acqua dalle rocce vulcaniche, con una portata media di 300 l/s.
Vivo d’Orcia rappresenta il borgo più alto di tutto il comprensorio amiatino. È un paese tipicamente di montagna che propone peculiarità specifiche nel paesaggio e nelle materie prime. Nel suo punto più alto, presso le Sorgenti dell’Ermicciolo, sgorga il fiume Vivo, uno dei principali affluenti del fiume Orcia che dà il nome alla vallata sottostante Patrimonio Unesco, solo a pochi chilometri di distanza.

Foto di Sara Cencetti
Luogo di grande suggestione, Vivo d’Orcia possiede degli edifici religiosi risalenti all’XI secolo. A monte del borgo è situato un piccolo romitorio intitolato a San Benedetto, conosciuto con il nome di Chiesa dell’Ermicciolo. Esso appartiene al Monastero del Vivo, fondato da San Romualdo nell’XI secolo ed un tempo abitato dai monaci Camaldolesi, che si trova più a valle, nominato successivamente Contea. I due edifici sono collegati tra loro da un sentiero per il trekking, realizzato lungo il corso del fiume, dove è possibile vedere tracce di vecchie installazioni industriali, quali mulini, cartiere, ferriere e, risalente agli anni ’20 del secolo scorso, una prima centrale elettrica.

Foto di Sara Cencetti
All’interno del Parco si snoda il Sentiero dell’Acqua che ha inizio dalla sorgente dell’Ermicciolo e prosegue per circa 3 km.
Lungo il percorso si possono effettuare numerose deviazioni per visitare siti di notevole pregio storico e naturalistico. Il percorso è inserito in un contesto più ampio, come diramazione dell’”Anello del Monte Amiata”, il più ampio e conosciuto della montagna. Di forma circolare di circa 30 Km, percorre il cono vulcanico ad un’altitudine tra 1050 e i 1300 ml, a cavallo delle Province di Siena e Grosseto.
L’intero Monte Amiata è ricoperto da folta vegetazione, che dalla querce raggiunge la fascia del castagno, poi dai 1000 metri sino alla vetta con il faggio ad alto fusto. Queste varietà si trovano in un raggio molto breve, ciò permette di effettuare escursioni anche di carattere didattico, potendo osservare nella stessa giornata numerose specie diverse tra loro.
Di rilevante interesse è l’abetina del Vivo, lungo il corso del torrente Vivo, uno dei pochi gruppi autoctoni di questa specie rimasti in Toscana.
Passeggiando lungo questi boschi, numerosi sono gli alberi secolari della Faggeta a Vivo d’Orcia, di particolare rilievo il ‘Faggione’, una pianta ultracentenaria ai margini della strada, che dal Vivo porta al rifugio di Capo Vetra.
Parco Vivo è anche un’area picnic con tavoli in legno, panche e numerosi bracieri. In alcuni periodi dell’anno, è a disposizione un Bar con bagni.
Molte sono le attività che possiamo organizzare per tutte le fasce di età, per singoli e gruppi. Il nostro personale è specializzato e saprà stupire anche i più piccoli con dimostrazioni oppure momenti dal grande impatto emotivo, a stretto contatto con la natura.

Foto di Sara Cencetti
Vivo d’Orcia nasce sul Monte Amiata e rappresenta il borgo più alto di tutto il comprensorio amiatino, è un paese tipicamente di montagna che propone peculiarità specifiche nel paesaggio e nelle materie prime. Nel suo punto più alto, presso le sorgenti dell’Ermicciolo, sgorga il fiume Vivo, uno dei principali affluenti del fiume Orcia che dà il nome alla vallata sottostante Patrimonio Unesco, solo a pochi chilometri di distanza. Le sorgenti dell’Ermicciolo sono peraltro un’importante fonte idrica per gli acquedotti della Val di Chiana e di Siena. Luogo di grande suggestione, Vivo d’Orcia possiede degli edifici religiosi risalenti all’XI secolo.
A monte del borgo è situato un piccolo romitorio intitolato a San Benedetto. Esso appartiene al Monastero del Vivo, fondato da San Romualdo nell’XI secolo ed un tempo abitato dai monaci Camaldolesi, che si trova più a valle. I due edifici sono tra loro collegati da un sentiero realizzato lungo il corso del fiume dove è possibile vedere tracce di vecchie installazioni industriali, quali cartiere e mulini ad acqua, risalenti ai secoli scorsi ed ormai abbandonate. Lo studio di queste peculiarità e la possibilità di ricreare ambientazioni storiche dal grande contenuto culturale (come il rifacimento di una capanna dei boscaioli, che fungeva da modesta abitazione nei lunghi periodi di lavoro lontano da casa), le visite alle sorgenti e agli edifici storici, le passeggiate nel bosco fino ad arrivare a luoghi per visite ed esposizione, la possibilità di individuare, raccogliere, assaggiare alcuni di questi prodotti, fino alla messa in atto di attività sensoriali e manuali, fa parte di una conoscenza antica e primaria che vogliamo tramandare e che a nostro avviso fonda le basi per uno sviluppo armonico con la natura.

Via delle Sorgenti
Vivo d’Orcia – 53023, Siena
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